LE 5 GRANDI FERITE DELL'INFANZIA - L'ABBANDONO
- Maya
- 9 ott 2018
- Tempo di lettura: 3 min

I problemi che abbiamo vissuto durante l’infanzia predicono come sarà la qualità della nostra vita da adulti. Questi, inoltre, possono influire sul modo di agire che un domani i nostri figli adotteranno e su come noi affronteremo le avversità.
In qualche modo, a partire da queste ferite emotive o esperienze dolorose dell’infanzia, plasmeremo una parte della nostra personalità, formeranno una maschera per proteggerci.
La maschera in psicologia rappresenta un meccanismo di difesa, un imprinting che si innesca in seguito ad una situazione di forte dolore, che crea un vissuto di ferita emotiva profonda, avvenuto in tenera età. In sintesi la maschera è la parte strutturante della personalità, la parte più esterna e come tale, è costituita da modi di pensare, di agire, di sentire, di vedere le cose, ecc.
Analizzeremo qui sotto alcune caratteristiche della ferita da abbandono, la seconda in ordine cronologico, ovvero nell'ordine in cui esse compaiono del corso della vita secondo Lisa Bourbeau nel libro "Le 5 ferite e come guarirle".
RISVEGLIO DELLA FERITA: tra il primo e il terzo anno di età con il genitore di sesso opposto. Mancanza di nutrimento affettivo o del genere di nutrimento desiderato.
MASCHERA: dipendente.
CORPO: allungato, sottile, ipotonico, floscio, gambe deboli, schiena curva, braccia che sembrano troppo lunghe e pendono lungo il corpo, parti del corpo cadenti o flaccide.
OCCHI: grandi, tristi.
SGUARDO: magnetico.
VOCABOLARIO: “assente”, “solo”, “non reggo”, “mi mangiano”, “mi stanno col fiato sul collo”.

CARATTERE: Vittima. Empatico. Bisogno di presenza, di attenzione soprattutto di sostegno. Difficoltà nel fare o nel decidere qualcosa da solo. Chiede consigli che poi non necessariamente segue. Voce infantile. Difficoltà a sentirsi dire di no (ad accettare un rifiuto). Tristezza. Piange facilmente. Attira la pietà. Un giorno è allegro, un giorno è triste. Si aggrappa fisicamente agli altri. Sensitivo. Protagonista. Vuole l’indipendenza. Gli piace il sesso.
MASSIMA PAURA: la solitudine.
Le persone che soffrono per l'abbandono non si sentono sufficientemente nutrite dal punto di vista affettivo. La maschera che l'essere umano si crea per tentare di nascondere a se stesso questa ferita è quella della dipendenza. Tra i 5 tipi caratterologici, quello del DIPENDENTE si presta meglio a diventare vittima e a drammatizzare molto. Spesso a un dipendente può piacere svolgere il ruolo di salvatore; ad esempio si comporterà come un genitore nei confronti dei fratelli e delle sorelle. o cercherà di salvare una persona che ama da una qualsiasi difficoltà. Sono tutti mezzi sottili per ricevere attenzione.
Il dipendente ha spesso alti e bassi e può passare per pigro perché non gli piace l'attività fisica specie se da solo. Chiede spesso consigli in quanto non crede di essere in grado di arrivarci da solo.
La sua più grande paura è la SOLITUDINE, farebbe qualsiasi cosa per paura di essere abbandonato ancora. L'emozione più intensa vissuta dal dipendente è l tristezza ed ha paura di ogni forma di autorità. Usa spesso la parola assente o solo, piange facilmente, soprattutto quando parla dei suoi problemi o delle prove a cui è sottoposto. Ha l'abitudine di aggrapparsi fisicamente alla persona amata e nella copia si tiene spesso per mano e tocca il partner spesso.
Il dipendente è una persona che facilmente prova empatia per gli altri, percepisce le emozioni altrui e se ne lascia invadere facilmente. questo desiderio di fusione genera molte paure, e può anche condurre all'agorafobia.
Il dipendente quando una persona cara muore prova un senso di abbandono e gli è sempre più difficile accettare la morte di chicchessia perché ogni morte risveglia la ferita.

Se ti riconosci nella descrizione della ferita da abbandono ricorda che finché continuiamo ad avercela con uno dei nostri genitori (anche inconsciamente), le relazioni con tutte le altre persone dello steso sesso del genitore in questione saranno difficili.
Questo si ripercorre di generazione in generazione finché la ruota del karma non verrà fermata, vivendo le nostre relazioni nell'amore autentico.
E' dunque importante e urgente risolvere tutti i "sospesi" con i nostri genitori e se riconoscete di avere le caratteristiche del dipendente, anche se credi che non ti sia mancata l'attenzione, anzi credi di aver ricevuto molto, forse non era l'attenzione che avresti voluto o ti sei sentito soffocare da questa attenzione.
I comportamenti delle persone che soffrono di abbandono sono dettate dalla paura di rivivere la ferita dell'abbandono ma è probabile che non ci si ritrovi in tutti ma solo in alcuni comportamenti descritti.
Bisogna prendere coscienza di questa ferita, riconoscerla ed affrontarla se si vuole essere liberi dall'influenza che la paura dell'abbandono ha su tutta la propria vita.
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